Tuttofood 2017 a Milano
Quali novità dal settore food&beverage?
Tuttofood

Da oggi fino all’11 maggio si tiene a Milano Tuttofood, la fiera internazionale dedicata al food&beverage giunta quest’anno alla sua quinta edizione. In 180mila mq sono presenti più di 2.800 espositori, oltre 500 esteri, e più di 3.000 buyer provenienti da tutta Italia e dall’estero. Vetrina privilegiata per presentare prodotti, idee ed esperienze, Tuttofood si rivolge specialmente alle aziende di settore e al mercato B2B ed è un potente supporto per molte aziende italiane sia per inserirsi nel proprio mercato sia per valicare i confini e rivolgersi all’esportazione. A Tuttofood gli addetti al settore possono informarsi sui trend del mercato e costruire relazioni e partnership con buyer internazionali, partecipando a corsi, workshop, seminari e convegni. Quest’anno la fiera si arricchisce per tutta la settimana anche di un “fuorisalone”, Week&food, incentrato sui temi della ricerca e della scienza relative all’alimentazione, della naturalità, della sostenibilità e della lotta allo spreco alimentare.

Ma quali sono le tendenze in ambito di food e ristorazione?

Innanzitutto il food delivery e lo street food, trend dominanti soprattutto nel 2016 e che hanno in qualche modo messo in difficoltà la ristorazione tradizionale e i negozi alimentari spingendoli a rinnovarsi. La comodità e la velocità di servizio nell’acquisto di cibo online o la facilità di reperire prodotti altrimenti difficili da trovare, hanno dato forma a fenomeni di “mordi e fuggi” sempre più frequenti generando una fondamentale conseguenza: meno tempo in cucina e al ristorante.

Altro grande trend riguarda il progressivo avvicinamento del mondo food al digital che ha determinato una presenza massiccia del cibo sui social network e nei blog. Si parla di cibo ovunque, lo si fotografa, diventa oggetto di video, reality e programmi tv.

Quali sono i prodotti più consumati? Sicuramente il biologico e il vegano occupano le prime posizioni seguiti dai prodotti surgelati, mercato in grande crescita soprattutto negli Usa, e in particolare dei surgelati “pronti al consumo” (o pronti da cuocere”), meglio sempre se biologici,. Si conferma invece il trend negativo per la carne e prodotti di carne, fatte eccezione per gli affettati in crescita del 13,2% rispetto al 2016, e in calo anche olii e grassi vegetali, bevande e alcolici, latticini.

In che modo quindi rinnovarsi? Dall’indagine Ipsos (marzo 2016) è emerso che per i consumatori e, in particolare, per i Millennials, innovazione è sinonimo di sperimentazione e di prodotti senza glutine e senza lattosio, ossia prodotti che fanno attenzione alle intolleranze alimentari o a diete specifiche. Innovazione, per gli operatori, vuol dire anche introduzione di nuovi formati dei prodotti e un maggiore orientamento al servizio attraverso l’introduzione di soluzioni easy-to-use che portano a fenomeni di co-creazione con il consumatore, aprono maggiormente alle relazioni esterne, alla comunicazione e alla trasparenza.

Infine un tema e un trend sempre importante e delicato è quello della qualità. Cosa si intende per qualità? Attenzione alle materie prime sì, ma anche qualità nella preparazione. Per il mercato italiano qualità è sempre sinonimo di eccellenze locali, si punta quindi sulla regionalità dei prodotti, su legame con il territorio e sul made in Italy per alimentare l’esportazione e salvaguardare il prodotto italiano contro i diffusi fenomeni di contraffazione.